sabato 2 aprile 2016

Abbattere la famiglia, strumento del potere

La società basata sulla famiglia è una società voluta dal capitale per mantenere il potere e aumentare il divario sociale.

Per i ceti sociali più alti, e più ricchi, la famiglia è un ottimo strumento per perpetuare il potere e la ricchezza, perchè, piazzando rampolli nei posti giusti e utilizzando zii e cugini già nei posti giusti, consente di creare nuovi legami, consente di ramificare gli interessi e rafforzare le relazioni, permette di trasmettere potere e richezza nell'ambito di un circolo ristretto, e chiuso.
Per i ceti sociali più alti, un anziano non più autosufficiente, un disabile o figlio idiota non sono un problema, non mancano i mezzi economici per affidarli a terzi, a comode case di cura o per parcheggiarli lontani in qualche loft a rincoglionirsi con cocaina.

Ma per i ceti più bassi la famiglia è la gabbia pensata dai conservatori per soffocare la crescita, è una prigione, spesso inconsapevole, efficacissima per imprigionare i talenti e i rischi di sovversione.
La famiglia è “venduta” come calore, affetti, nucleo fondante della tradizione e fonte di serena felicità.
Ma questa non è che una falsa pubblicità. Martellante slogan che ha convinto la stragrande maggioranza delle persone, tanto che pochi osano mettere in dubbio tali definizioni.

Invece no!
Basta aprire gli occhi per accorgersi che la famiglia è costrizione. Che è un muro che impedisce di accedere al vero calore e al vero affetto, trovabile nelle collettività, nel cercare e nel conoscere altri, estranei. E' una barriera che impedisce di accedere alla felicità e alla serenità che ciascuno può trovare nella cultura, nell'arte, nella natura, nella filosofia, nella crescita culturare e umana.
Dover badare agli anziani, ai disabili, agli idioti, a chi, per incapacità o per sfiga, finisce nella miseria, è una prigione.
Di più, è una spirale che risucchia, che tende a trascinare in ulteriore stato di disagio, di miseria, di precarietà, di lotta per la sopravvivenza, chiunque si avvicina e cerca di aiutare chi vi è già finito dentro.
Dietro a tutto questo c'è un lucido e schifoso disegno.
Il potere dominante non solo si mantiene tale, ma si arricchisce, sfruttando il concetto di famiglia.
L'allungamento della vita media, venduto come progresso, venduto come benessere, reclamizzato con immagini di anziani belli e sorridenti che fanno spinning, è solo il più grande business di questi tempi.
Arricchisce le case farmaceutiche che vendono, a prezzi sempre più alti, cure per gli anziani o i malati. Arricchisce gli imprenditori dell'indotto, case di cure, attrezzi sanitari, montascale e sedie a rotelle. Ma soprattutto mantiene in vita consumatori voraci, e obbliga i famigliari a spese sempre maggiori.
L'allungamento della vita mediante medicalizzazione non è progresso per l'uomo, è accanimento strumentale ai danni dell'uomo e a favore dell'economia.
Non c'è alcun intento umanitario nelle politiche dei governi occidentali nel fornire cure per gli anziani o i malati, c'è solo interesse economico ad usarli come pedine per aumentare la ricchezza dei capitalisti e aumentare il divario sociale.

Ma ancora più infido, perchè più sottile, è l'altro obbiettivo perseguito grazie all'isitituto della famiglia. E' la privazione del tempo e dell'energia, per soffocare qualsiasi iniziativa di crescita intellettuale.
Una politica a favore della famiglia significa caricare sui membri di una famiglia il peso, sempre gravoso, dell'assistenza degli anziani, sempre più numerosi, dei disabili, con vite sempre più lunghe, e dei disoccupati o più poveri, sempre più trascinati verso la miseria.
Caricare questo peso, significa creare tensioni, rancori, odii, da incanalare verso capri espiatori decisi dai governi per proteggere il potere.
Significa anche, e soprattutto, rubare tempo, ed energia, che l'individuo libero potrebbe dedicare allo studio, alla cultura, all'arte, alla socialità, alla discussione, alla crescita intellettuale.
La crescita intellettuale di ogni individuo è la minaccia più spaventosa per qualsiasi conservatore.

Ecco perchè è indispensabile, ed è urgente, aprire gli occhi e accorgersi dell'inganno.
E' impellente rifiutare i (falsi) obblighi morali verso la famiglia, falsi perchè creati ad arte.
Rifiutare con coraggio le cure e le medicalizzazioni per fenomeni naturali e inevitabili quali l'invecchiamento.
Rifiutare di diventare inermi consumatori, schiavi delle industrie farmaceutiche, pedine del potere e dell'economia.
Rifiutare l'istituzione famiglia!
Emanciparsi!, liberarsi!
Avere il coraggio di fare atti sovversivi quale l'andare a morire spiaggiati in posti lontani e solitari, come gli elefanti, andarsene un attimo prima di diventare peso e pedina.
Rifiutare di assistere il famigliare come atto di protesta, di visibilità, per suonare la sveglia e incitare a ribellarsi contro politiche inumane. Sollecitare il ritorno al collettivisimo.


Lottare contro la famiglia significa lottare contro il potere e il capitale!

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