La società basata sulla famiglia è
una società voluta dal capitale per mantenere il potere e aumentare
il divario sociale.
Per i ceti sociali più alti, e più
ricchi, la famiglia è un ottimo strumento per perpetuare il potere e
la ricchezza, perchè, piazzando rampolli nei posti giusti e
utilizzando zii e cugini già nei posti giusti, consente di creare
nuovi legami, consente di ramificare gli interessi e rafforzare le
relazioni, permette di trasmettere potere e richezza nell'ambito di
un circolo ristretto, e chiuso.
Per i ceti sociali più alti, un
anziano non più autosufficiente, un disabile o figlio idiota non
sono un problema, non mancano i mezzi economici per affidarli a
terzi, a comode case di cura o per parcheggiarli lontani in qualche
loft a rincoglionirsi con cocaina.
Ma per i ceti più bassi la famiglia è
la gabbia pensata dai conservatori per soffocare la crescita, è una
prigione, spesso inconsapevole, efficacissima per imprigionare i
talenti e i rischi di sovversione.
La famiglia è “venduta” come
calore, affetti, nucleo fondante della tradizione e fonte di serena
felicità.
Ma questa non è che una falsa
pubblicità. Martellante slogan che ha convinto la stragrande
maggioranza delle persone, tanto che pochi osano mettere in dubbio
tali definizioni.
Invece no!
Basta aprire gli occhi per accorgersi
che la famiglia è costrizione. Che è un muro che impedisce di
accedere al vero calore e al vero affetto, trovabile nelle
collettività, nel cercare e nel conoscere altri, estranei. E' una
barriera che impedisce di accedere alla felicità e alla serenità
che ciascuno può trovare nella cultura, nell'arte, nella natura,
nella filosofia, nella crescita culturare e umana.
Dover badare agli anziani, ai disabili,
agli idioti, a chi, per incapacità o per sfiga, finisce nella
miseria, è una prigione.
Di più, è una spirale che risucchia,
che tende a trascinare in ulteriore stato di disagio, di miseria, di
precarietà, di lotta per la sopravvivenza, chiunque si avvicina e
cerca di aiutare chi vi è già finito dentro.
Dietro a tutto questo c'è un lucido e
schifoso disegno.
Il potere dominante non solo si
mantiene tale, ma si arricchisce, sfruttando il concetto di famiglia.
L'allungamento della vita media,
venduto come progresso, venduto come benessere, reclamizzato con
immagini di anziani belli e sorridenti che fanno spinning, è solo il
più grande business di questi tempi.
Arricchisce le case farmaceutiche che
vendono, a prezzi sempre più alti, cure per gli anziani o i malati.
Arricchisce gli imprenditori dell'indotto, case di cure, attrezzi
sanitari, montascale e sedie a rotelle. Ma soprattutto mantiene in
vita consumatori voraci, e obbliga i famigliari a spese sempre
maggiori.
L'allungamento della vita mediante
medicalizzazione non è progresso per l'uomo, è accanimento
strumentale ai danni dell'uomo e a favore dell'economia.
Non c'è alcun intento umanitario nelle
politiche dei governi occidentali nel fornire cure per gli anziani o
i malati, c'è solo interesse economico ad usarli come pedine per
aumentare la ricchezza dei capitalisti e aumentare il divario
sociale.
Ma ancora più infido, perchè più
sottile, è l'altro obbiettivo perseguito grazie all'isitituto della
famiglia. E' la privazione del tempo e dell'energia, per soffocare
qualsiasi iniziativa di crescita intellettuale.
Una politica a favore della famiglia
significa caricare sui membri di una famiglia il peso, sempre
gravoso, dell'assistenza degli anziani, sempre più numerosi, dei
disabili, con vite sempre più lunghe, e dei disoccupati o più
poveri, sempre più trascinati verso la miseria.
Caricare questo peso, significa creare
tensioni, rancori, odii, da incanalare verso capri espiatori decisi
dai governi per proteggere il potere.
Significa anche, e soprattutto, rubare
tempo, ed energia, che l'individuo libero potrebbe dedicare allo
studio, alla cultura, all'arte, alla socialità, alla discussione,
alla crescita intellettuale.
La crescita intellettuale di ogni
individuo è la minaccia più spaventosa per qualsiasi conservatore.
Ecco perchè è indispensabile, ed è
urgente, aprire gli occhi e accorgersi dell'inganno.
E' impellente rifiutare i (falsi)
obblighi morali verso la famiglia, falsi perchè creati ad arte.
Rifiutare con coraggio le cure e le
medicalizzazioni per fenomeni naturali e inevitabili quali
l'invecchiamento.
Rifiutare di diventare inermi
consumatori, schiavi delle industrie farmaceutiche, pedine del potere
e dell'economia.
Rifiutare l'istituzione famiglia!
Emanciparsi!, liberarsi!
Avere il coraggio di fare atti
sovversivi quale l'andare a morire spiaggiati in posti lontani e
solitari, come gli elefanti, andarsene un attimo prima di diventare
peso e pedina.
Rifiutare di assistere il famigliare
come atto di protesta, di visibilità, per suonare la sveglia e
incitare a ribellarsi contro politiche inumane. Sollecitare il
ritorno al collettivisimo.
Lottare contro la famiglia significa
lottare contro il potere e il capitale!
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